Poi, la sera, dopo che la mamma m’aveva fatto recitare nel nostro caro dialetto due parole di preghiera: “Signore, fatemi diventare grande e brava, a consolazione dei miei genitori” e m’aveva lasciata al buio nel letto ove mia sorella già dormiva, io provavo una sensazione di riposo, di benessere, non soltanto fisico, come se in quel momento, costretta all’oscurità, al silenzio e alla immobilità, fossi più libera che durante tutta la giornata.